Produzione

 

Una volta terminata la prima chitarra, la voglia di continuare nell’avventura mi ha portato a frequentare, nell’anno scolastico successivo, un corso avanzato grazie al quale ho costruito una nuova chitarra, partendo questa volta dal legno grezzo; sempre sotto la guida del Maestro Mario Rubio, ho così imparato a realizzare un manico da un pezzo di legno lungo una cinquantina di centimetri, largo otto e spesso due, realizzando i tagli opportuni per ricavare la paletta con i fori per le meccaniche e gli spessori per realizzare lo zocchetto sul quale inserire le fasce. Ho appreso inoltre a congiungere due tavole speculari di abete di risonanza per ottenere il piano armonico, sul quale ho in seguito praticato la buca e applicato la rosetta; allo stesso modo ho congiunto due tavole speculari di palissandro per realizzare il fondo e, da due assicelle sempre di palissandro lunghe circa ottanta centimetri, ho creato le fasce alle quali è stata data la forma mediante piegatura a caldo. Sono seguite le ulteriori operazioni di incollatura delle catene e delle raggiere sul piano armonico e sul fondo, l’assemblaggio delle varie componenti, filettatura, tastatura e tutte le fasi operative che portano al prodotto finito.

Le chitarre che sono state prodotte in seguito hanno sempre seguito il medesimo percorso operativo; il modello Hauser 1944 è il primo e il solo che ho fin qui seguito; si tratta di un modello ottimo, relativamente facile da eseguire e che permette al liutaio di sbizzarrirsi con piccole variazioni che non comportano mutamenti strutturali e portano sempre ad un risultato più che accettabile; quello che è certo è che una volta montate le corde l’emozione di sentire il primo “vagito” è grande! 

Sempre più spesso gli amici chitarristi mi interpellano per risolvere qualche problema; una volta è un ponticello che si è scollato, un’altra qualche corda che “frigge”, oppure si tratta di restaurare una vecchia chitarra trovata al mercatino dei Navigli; questa attività di riparazione e restauro viene da me svolta congiuntamente a quella di costruzione, per cui il mio laboratorio, che ho ricavato convertendo un box della casa di campagna, è sempre ingombro di strumenti appesi in attesa di intervento.