8 – Gina

 

 

La nuova chitarra che predispongo quest’estate si chiamerà “Gina”, su suggerimento di mia moglie Silvana che ogni tanto gratifico con questo nomignolo. Questa volta utilizzerò un legno nuovo per le fasce e il fondo, il pero, che Mario, mio maestro nonchè fornitore di materiale, mi assicura essere un materiale duttile e leggero, molto bello anche, con un delicato colore rosato.

Le fasce sono già calibrate allo spessore di 2,5 mm; servirà solo una levigatura per togliere un paio di decimi e potrò poi procedere alla piegatura; piano armonico e fondo sono invece grezzi onde facilitare l’unione delle due mezze tavole; ho diviso il fondo con una striscia di abete sottile sei mm., motivo che riporto anche sulla paletta e che costituirà la filettatura della cassa. Ho predisposto una rosetta di mia creazione da inserire sul piano armonico, molto semplice, costituita da filetti concentrici nei colori bianco, nero, rosso e verde accostati casualmente; il risultato non è stato apprezzato da Mario che mi ha contestato la carenza di equilibrio, ma tant’è, a me piaceva e l’ho inserita così com’era.

La lavorazione del manico di cedrella mi dà sempre una piacevole sensazione olfattiva; ho tagliato la paletta seguendo il modello a freccia che ho utilizzato per le ultime produzioni, inserendo quattro lamine di piallacci nei colori bianco/nero/rosso/verde della rosetta e lo stesso inserimento è stato fatto nell’incollaggio del tallone; in tal modo la stondatura del tallone e delle cave per le meccaniche mostreranno un piacevole motivo in quadricromia che si allarga e si stringe a seconda dell’angolatura del manico.

Dal mese di ottobre ho chiuso il mio laboratorio di Mornico trasferendo l’operatività invernale nel laboratorio di Mario in via Ripamonti, dove trascorro un pomeriggio ogni settimana. Sono in fase finale; sto carteggiando lo strumento in ogni sua parte per prepararlo alla lucidatura a gommalacca; i tempi sono ristretti, ho poco più di un mese per presentare la “Gina” alla mostra organizzata dall’Ateneo della Chitarra per il 27 febbraio prossimo.

La mostra ha avuto un seguito non del tutto entusiasmante, dato che quel sabato diluviava; praticamente c’erano solo gli amici dell’Ateneo ad omaggiare dieci espositori; è comunque sempre bello trovarsi fra appassionati e se c’è anche un po’ di gente nuova, tanto meglio. Ho avuto il piacere di rivedere l’amico Giuseppe Guagliardo e l’onore di esporre la mia nuova creazione a fianco dei suoi due capolavori.

Il giovane talento Andrea Clemente si è esibito suonando lo stesso breve pezzo su dieci strumenti onde permettere ai presenti in sala di ascoltare le diverse voci; anche la mia Gina si è fatta sentire e non ha sfigurato; in seguito ha ricevuto numerosi apprezzamenti, sia dall’esecutore che dal maestro Francesco Dodaro il quale mi ha fornito alcuni consigli per migliorare le prestazioni; in effetti, per la fretta di terminare e presentare la chitarra alla manifestazione ho lasciato indietro qualche dettaglio, ma in seguito ho provveduto al perfezionamento e sono arrivato a un prodotto ottimale.